Sono i servizi il centro di una strategia di riduzione dei divari territoriali. L’idea è che i servizi
fondamentali debbano essere sempre più servizi di prossimità: cioè devono essere assicurati su
tutto il territorio nazionale in modo che ogni cittadino possa accedervi con uno spostamento
breve da casa, non superiore ai 30 minuti. E dove lo Stato non c’è, soprattutto nei piccoli comuni,
la pubblica amministrazione deve assicurare i servizi di cittadinanza di base appoggiandosi a bar ed
edicole multifunzione.
In quest’ottica la spesa storica è un parametro che va superato. Bisogna definire i livelli essenziali
dlle prestazioni (LEP) per garantire su tutto il territorio nazionale i diritti civili e sociali. Per ovvie
ragioni, questo cambio di paradigma favorirà soprattutto le regioni meridionali, alle quali non
vanno più sottratte – com’è stato fatto in passato – le risorse ad esse destinate per il riequilibrio
territoriale.
Innanzitutto, la quota di investimenti destinata al Mezzogiorno nei diversi ambiti del PNRR (40%) e
nel bilancio ordinario dello Stato (34%) deve essere rispettata. E i fondi derivanti dalle politiche di
coesione nazionali ed europee (Fondo Sviluppo e Coesione e Fondi SIE 2021-2027) devono essere
aggiuntivi e complementari a quelli ordinari e non sostitutivi, com’è spesso avvenuto in passato (in
particolare sotto la gestione del ministro dell’Economia Tremonti, durante l’ultimo governo
Berlusconi).
Investimenti che devono puntare al rafforzamento strutturale degli strumenti di politica
industriale nel Sud, puntando sull’innovazione tecnologica, lo sviluppo sostenbile e la green
economy. Va poi riallacciato il legame storico del Mezzogiorno con i Paesi della sponda Sud del
Mediterraneo, sempre più rilevanti per il commercio me anche e soprattutto per la strategia
energetica nazionale.
Investire sulla vocazione mediterranea dell’Europa significa rimettere l’Italia al centro del progetto
europeo. Trasformare il Sud in un hub naturale dell’Europa e dell’Italia sul Mediterraneo è anche
la principale opportunità per colmare il gap economico-sociale tra Nord e Sud, a beneficio
dell’intero Paese e della stessa Europa.